(filosofo,
logico e matematico italo-cinese con inclinazione per la recitazione)
monologo
logico-matematico in forma di saggio
Antefatto
Testo
di un telegramma inviato (29.08.02) a un noto collega italiano:
Caro
prof. X1,
ecco
la confutazione della dimostrazione di Wiles:
1) Data
la fondamentale ed essenziale valenza normativa di ogni teorema;
2) Dato
il teorema di Taniyama-Shimura;
3) Deriva
che non è affatto corretto concedere l’attributo “ellittica” a
un’equazione in base alla forma (aspetto o somiglianza) di essa, ma
solo in base alla funzione (collocazione o collegamento) della medesima
equazione.
Perciò,
1) Data
la dimostrazione dell’enunciato “Tutte le equazioni ellittiche
corrispondono a forme modulari”;
2) Dato
che “L’equazione (…) di Frey non corrisponde in nessun caso a una
forma modulare”;
3) Consegue,
semplicemente, che l’equazione di Frey non può dirsi “ellittica”.
A
Lei la conclusione!
Eccezione
di competenza
La
dimostrazione di Wiles si articola in due fasi: una logica e una
matematica.
La
fase logica concerne un ragionamento schematizzabile in quattro punti,
che si apre con l’ipotesi di falsità di un primo enunciato e si
chiude con la conseguente certezza di falsità di un secondo enunciato;
quindi lo stesso ragionamento è ripercorso in senso inverso, procedendo
dall’ipotesi di verità del secondo enunciato fino alla conseguente
certezza di verità del primo.
La
fase matematica concerne una dimostrazione del secondo enunciato della
fase logica attraverso opportune strategie di calcolo applicato a
formule, che esprimono con simboli convenzionali alcuni tipi di
relazioni tra i numeri.
La
fase logica ha l’implicito scopo di collegare il primo enunciato al
secondo in modo così inestricabile da poter permettere di dichiarare la
verità del primo, se si dimostrasse la verità del secondo. Questa fase
appare, pertanto, necessaria per avviare il tentativo di dimostrare la
falsità/verità del primo enunciato, ma non è sufficiente, perché il
ragionamento in essa espresso richiede come condizione la dimostrazione
di falsità/verità del secondo.
La
fase matematica ha l’esplicito scopo di dimostrare la verità del
secondo enunciato, affinché si possa dichiarare l’automatica verità
anche del primo. La fase matematica appare, pertanto, assolutamente
indipendente dalla fase logica solo riguardo al metodo con cui si
dimostra la verità del secondo enunciato.
Quest’ultima
considerazione è evidente se si pensa che la dimostrazione del secondo
enunciato (la congettura di Taniyama-Shimura) avrebbe potuto essere
fornita ben prima di quella di Wiles, forse, da uno degli stessi
ideatori prematuramente scomparso, Taniyama.
La
stessa fase matematica, d’altra parte, è totalmente condizionata
dalla fase logica riguardo all’attendibilità dell’intero
procedimento dimostrativo di Wiles, perché la fase logica appare anche
propedeutica a quella matematica in funzione dello scopo da raggiungere.
Se
è chiaro, però, che l’intero procedimento dimostrativo dell’Ultimo
Teorema di Fermat da parte di Wiles si fonda sulla fase logica, allora,
prima di entrare nel merito di una possibile confutazione di esso, va
sollevata un’eccezione di competenza della disciplina preposta al
giudizio di legittimità o di nullità della dimostrazione del
matematico inglese.
La
Logica e solo essa sarà, a ragione, l’unico “organo
giurisdizionale” idoneo a valutare in prima istanza la base
dell’impianto di Wiles2.
Dimostrazione
indiretta dell’Ultimo Teorema di Fermat
Consideriamo
il ragionamento della fase logica di Wiles, riportandone il testo,
tratto da “L’Ultimo Teorema di Fermat” di Simon Singh, il
giornalista che ne ha divulgato con gran successo la dimostrazione
(fonte a cui mi limiterò, sia per semplicità sia perché l’autore
dichiara di aver svolto studi universitari di matematica: mi fido!).
Ecco
il testo (p. 226 della versione italiana):
(1)
Se (e solo se) l’Ultimo Teorema di Fermat è falso, allora
l’equazione ellittica di Frey esiste3.
(2)
L’equazione ellittica di Frey è così strana che non può in nessun
caso essere modulare4.
(3)
La congettura di Taniyama-Shimura afferma che ogni equazione ellittica
deve essere modulare.
(4)
Quindi la congettura di Taniyama-Shimura deve essere falsa!
In
alternativa, l’argomentazione (di Frey) può essere condotta al
contrario:
(1)
Se è possibile dimostrare che la congettura di Taniyama-Shimura è
vera, allora ogni equazione ellittica deve essere modulare.
(2)
Se ogni equazione ellittica deve essere modulare, allora l’equazione
ellittica di Frey non può esistere.
(3)
Se l’equazione ellittica di Frey non esiste, allora l’equazione di
Fermat non può avere soluzioni.
(4)
Quindi l’Ultimo Teorema di Fermat è vero!
Come
è evidente, se l’argomentazione poggia su una logica stringente,
basata a sua volta su dati certi (l’equazione ellittica di Frey), si
dovrà soltanto dimostrare la verità della congettura di
Taniyama-Shimura per cogliere senza altri sforzi quella dell’Ultimo
Teorema di Fermat.
E’
noto che, nel 1995, Wiles ha dimostrato la congettura di
Taniyama-Shimura: la comunità scientifica, pertanto, la considera un
teorema acquisito.
Allo
stesso Wiles è stato anche riconosciuto, con un ambito premio, il
merito di aver dimostrato finalmente l’Ultimo Teorema di Fermat.
Tutti
sono d’accordo, comunque, nel ritenere che Wiles sia pervenuto a
questa conclusione in modo indiretto e che la sua soluzione sia ben
lontana da quella che lo stesso Fermat riferì di aver trovato: una
“dimostrazione meravigliosa” che, a credergli, dovrebbe essere
raggiungibile solo ricostruendo una strategia di tipo diretto o
sperimentale5.
Dimostrazione
indiretta della ”Demonstratio mirabilis di Fermat”
6
Se
il risultato di Wiles è universalmente condiviso, allora il
procedimento che ha condotto ad esso potrà essere esteso ad altre
congetture.
Applichiamo,
quindi, lo stesso metodo dimostrativo a un’altra congettura, che
potrebbe suscitare un certo interesse.
(1)
Se (e solo se) la “Demonstratio mirabilis di Fermat” è falsa,
allora la dimostrazione indiretta di Wiles esiste.
(2)
La dimostrazione indiretta di Wiles è così strana che non può in
nessun caso essere diretta.
(3)
La congettura di Chip En Sai afferma che ogni dimostrazione indiretta
deve essere diretta7.
(4)
Quindi la congettura di Chip En Sai deve essere falsa!
In
alternativa, l’argomentazione (di Chip En Sai) può essere condotta al
contrario:
(1)
Se è possibile dimostrare che la congettura di Chip En Sai è vera,
allora ogni dimostrazione indiretta deve essere diretta.
(2)
Se ogni dimostrazione indiretta deve essere diretta, allora la
dimostrazione indiretta di Wiles non può esistere.
(3)
Se la dimostrazione indiretta di Wiles non esiste, allora l’equazione
di Fermat non può avere soluzioni.
(4)
Quindi la ”Demonstratio mirabilis di Fermat” è vera!
Come
è evidente, se l’argomentazione poggia su una logica stringente,
basata a sua volta su dati certi (la dimostrazione indiretta di Wiles),
si dovrà soltanto dimostrare la verità della congettura di Chip En Sai
per cogliere senza altri sforzi quella della “Demonstratio mirabilis
di Fermat”.
Dimostrazione
della congettura di Chip En Sai
Richiamando
l’eccezione di competenza, questa dimostrazione non può che essere di
natura logica.
Enunciato:
Ogni dimostrazione indiretta deve essere diretta8.
Consideriamo,
pertanto, il ragionamento seguente:
(1) Se
la congettura di Taniyama-Shimura è falsa, allora un’equazione
ellittica che non sia modulare esiste.
(2) L’equazione
ellittica di Frey è così strana che non può in nessun caso essere
modulare.
(3) L’equazione
ellittica di Frey esiste se (e solo se) l’Ultimo Teorema di Fermat è
falso.
(4) Quindi
l’Ultimo Teorema di Fermat è falso!
In
alternativa, l’argomentazione (di Chip En Sai) può essere condotta al
contrario:
(1)
Se è possibile dimostrare che l’Ultimo Teorema di Fermat è vero,
allora l’equazione ellittica di Frey non esiste.
(2) Se
l’equazione ellittica di Frey non esiste, allora non esiste
un’equazione ellittica che non sia modulare.
(3) Se
non esiste un’equazione ellittica che non sia modulare, allora tutte
le equazioni ellittiche devono essere modulari secondo Taniyama e
Shimura.
(4) Quindi
la congettura di Taniyama-Shimura è vera!
Come
è evidente, se l’argomentazione poggia su una logica stringente,
basata a sua volta su dati certi (l’equazione ellittica di Frey), si
dovrà soltanto dimostrare la verità dell’Ultimo Teorema di Fermat
per cogliere senza altri sforzi quella della congettura di
Taniyama-Shimura.
Il
confronto tra questo ragionamento e quello di Wiles, permette di
rilevare senza ombra di dubbio che la congettura di Fermat (UTF) e
quella di Taniyama-Shimura sono contemporaneamente l’una per
l’altra, con simmetrica reciprocità, mezzo e fine per la propria
dimostrazione ovvero per la promozione di esse a teoremi.
Se
è possibile, dunque, dimostrare sia indirettamente sia direttamente
ognuna delle due, allora la congettura di Chip En Sai diventa un teorema
logico.
Tale
teorema, però, dimostrerebbe solo indirettamente l’inesistenza della
dimostrazione indiretta di Wiles, cioè la sua falsità; e se ciò è
vero, allora è possibile e doveroso presentare anche una dimostrazione
diretta della falsità o una confutazione della stessa soluzione del
matematico inglese9.
Dimostrazione
diretta della falsità (confutazione)
Se
bastasse il solo controesempio alla fase logica di Wiles, costituito con
la dimostrazione indiretta della “Demonstratio mirabilis di
Fermat”, tutto il ragionamento fin lì svolto contraddirebbe di
conseguenza il “teorema logico”: di qui la necessità di richiamare
una dimostrazione diretta (direi, di carattere storico!) della
falsità del procedimento dimostrativo di Wiles (tramite Frey), che
finora è stata volutamente sottaciuta, ma che si capirà essere
precedente (vedi il testo del telegramma) al medesimo controesempio,
escogitato e anteposto solo per divertimento.
Consideriamo,
perciò, lo stesso testo della fase logica come dato sperimentale e
ragioniamoci un po’ sopra, partendo dal seguente quesito:
Se
la congettura di Taniyama-Shimura fosse stata riconosciuta come teorema
un discreto tempo prima della soluzione di Wiles, magari con una
dimostrazione degli stessi autori, si sarebbe poi capito di aver
dimostrato automaticamente e indirettamente vero l’Ultimo Teorema di
Fermat?
La
risposta a questa domanda è cruciale; ed è NO!
Se,
infatti, nell’ipotesi suddetta, gli stessi Taniyama e Shimura, per
ottenere anche il riconoscimento della dimostrazione dell’UTF,
avessero proposto di considerare “l’equazione ellittica di Frey” così
strana che non può essere in nessun caso modulare, si sarebbero
sentiti rispondere qualcosa del genere:
Se
la formula cui è giunto Frey non è modulare, allora semplicemente essa
non corrisponde a un’equazione ellittica, perché voi avete dimostrato
che tutte le ellittiche devono essere modulari.
L’obiezione
non fa una grinza!
Se,
dunque, priviamo dell’attributo “ellittica” l’equazione di Frey
e rileggiamo il testo della fase logica di Wiles, crolla inesorabilmente
e con gran frastuono tutto il suo ragionamento, su cui finora si è
retta l’inestricabilità del rapporto tra l’Ultimo Teorema di Fermat
e quello (ormai riconosciuto!) di Taniyama-Shimura: il primo è ora (se
non fosse per me!) così pericolante da candidarsi alla retrocessione in
“congettura”.
Formulazione
finale
Davanti
a una tale conclusione emerge fra tutte una semplice domanda:
Che
cosa può aver provocato questo cataclisma?
La
risposta più convincente sembra essere questa:
L’inversione
del metodo dimostrativo, che di norma e regola non si avvia con un
ragionamento per assurdo, ma con esso si conclude10.
La
dimostrazione di Wiles incorre in questo errore di fondo, come il testo
della sua fase logica esprime a chiare lettere, quindi è nulla o
illegittima.
Enunciazione
definitiva
Una
qualunque dimostrazione di una qualunque congettura matematica può
essere avviata per assurdo solo dopo una prima dimostrazione diretta o
sperimentale della stessa congettura, pena l’assurdità dell’intero
procedimento dimostrativo.
1
Poiché l’accademico non ha risposto, è bene che non lo nomini.
2
Per “Logica” intendo il comune buon senso: perciò, non sarà
necessario avere specifiche competenze logico-matematiche; e,
inoltre si potrà seguire il discorso anche senza alcuna cognizione
dell’Ultimo Teorema di Fermat e con il solo enunciato della
congettura di Taniyama-Shimura.
3
Si tratta di un’equazione ottenuta attraverso astruse alchimie tra
due formule di Fermat presentate con simboli alfabetici diversi; essa
risulta avere un’incognita in meno rispetto alle equazioni
ellittiche. Considerando, però, uguale a zero la stessa
incognita, l’equazione di Frey è stata ugualmente definita
“ellittica”, anche se “strana”, perché risulterebbe
“molto somigliante” (come se un mezzo a tre ruote venisse
chiamato “autovettura” anziché “triciclo”!… e poiché
altre eventuali incognite mancanti potevano ritenersi uguali a zero,
si poteva senz’altro utilizzare qualche ellittica ancora più
strana!).
4 L’espressione “essere modulare” è sintetica e sta per “corrispondere a una forma modulare”.
5
Se i numeri fossero visti come enti fisici, i cui fenomeni
dovessero essere oggetto di osservazione diretta senza, cioè, che,
per dimostrare qualcosa su di essi, li si sostituisse con le lettere
(simboli forse più nobili, ma meno matematici), con la pretesa di
un adeguato rigore dimostrativo; e se, invece, le lettere fossero
usate solo come simboli delle formule, cui si giungesse dopo
l’osservazione e l’esperimento, secondo il metodo della ricerca
in Fisica.
6
La dimostrazione mirabile, che Fermat ritenne di aver scoperto: che
si può intendere solo come risultato di un metodo diretto o
sperimentale (ad es., di tipo geometrico!).
7
La trasposizione, qui fatta, è coerente rispetto al punto (3) della
fase logica di Wiles, poiché ogni equazione ellittica e ogni
corrispondente forma modulare risolvono correttamente lo stesso
problema in modo diverso, quindi l’una più direttamente
dell’altra o viceversa, secondo i casi.
8
Più esplicitamente: se una congettura matematica può essere
dimostrata indirettamente, tramite la dimostrazione di un’altra,
allora l’una deve essere dimostrata anche direttamente o in modo
assolutamente indipendente dall’altra e da qualunque altra
congettura, altrimenti si otterrebbe soltanto un corollario di un
altro teorema e non un teorema vero e proprio.
9 Non si mette, comunque, in discussione la dimostrazione diretta da parte di Wiles della congettura di Taniyama-Shimura, ma essa sola non basta a dimostrare quella di Fermat, che potrà essere dimostrata forse solo direttamente (una dimostrazione diretta o “mirabile” dell’Ultimo Teorema è già in mio possesso e sarà oggetto di una imminente pubblicazione per l’edizione Scritti Volanti).
10
È evidente che, se la dimostrazione per assurdo di un’ipotesi
potesse correttamente precedere la dimostrazione vera e propria,
allora l’assurdità delle conclusioni del ragionamento per assurdo
non potrebbe basarsi su alcuna verità o certezza? Insomma,
l’assurdità di un’ipotesi o di una congettura deve avere un
fondamento in qualcosa di assolutamente contrario alla stessa
ipotesi o congettura, cioè nella certezza o nel teorema della
assurdità di ciò che si è ipotizzato o congetturato: e come si può
essere certi di questa assurdità se la dimostrazione vera e propria
o il teorema non la precede?
contatti