Salvatore Baldinu

 

Prologo allo spettatore

Ascolta il testo recitato

  

 

 

  

4

  

 

  

7

 

  

 

 10

 

  

 

 13

 

  

  

 16

  

 

  

19

 

  

 

 22

 

  

 

 25

 

 

  

28

  

 

  

31

Dio m'aiuti!... Con quanta impazienza

voi attendete... o illustri spettatori...

ovver plebei... questa mia presenza!...

 

credendo di trovarci dei rancori...

baruffe e vituperi a suon di botte...

fino a spaccar le ossa e spinger fuori

 

l'autore del secondo Don Chisciotte?!...

Non avrete... però... parola mia...

questa soddisfazione!... In quale notte...

 

negli animi più bassi... apre la via

d'ogni risentimento ogni espressione

di grave offesa!… non si dà che sia

 

regola... nel mio caso... ma eccezione!…

Né Tordesillas... no... né Tarragona

trascinerò... per lui... nel paragone

 

con un somaro o con una persona

senza pudore o con un mentecatto!...

questo col mio cervello non s'intona!...

 

Gli sia castigo il suo stesso misfatto!...

se lo divori col suo stesso pane...

buon pro gli faccia!... Io ora qui mi batto

 

per non esser trattato come un cane!...

Se lo divori col suo pane stesso!

Queste parole mie sembrano strane?!...

 

forse fanno pensare ad un processo?!...

Sei versi ancora... poi esco dalla rima!...

Se troverò chi mi ritenga un fesso...

 

riterrò il suo disprezzo maggior stima!...

Tre versi ancora... poi dalla rima esco!...

Quello che qui ora vedete in cima

 

altro non è che spirito burlesco!

 

Questo componimento,  in terzine dantesche, è un libero adattamento per teatro dell’inizio del “prologo al lettore” del Don Chisciotte della Mancia, parte seconda, di Miguel de Cervantes y Saavedra.

Lo scrittore spagnolo denuncia che, dopo il successo della prima parte, qualcun altro, “generato a Tordesillas e nato a Tarragona”, ha già messo in circolazione un libro con una “seconda parte” del Don Chisciotte.

Cervantes, fin qui, dichiara di non provare risentimento verso chi ha cercato di appropriarsi del suo personaggio e del suo romanzo. Più avanti, dirà di essere però dispiaciuto per alcuni appellativi che il falso autore gli ha affibbiato. Alla fine, con sottilissima ironia e attraverso dei raccontini di matti e cani, l’autentico autore del Don Chisciotte si vendicherà del plagiatore con espressioni di chiara presa in giro.

 

 

HOME

contatti