Salvatore Baldinu

ASTAROTH

in terzine dantesche

 

VERSIONE LIBRO

 

In questa pagina presento solo la premessa e i primi cento versi su quattrocento della mia più recente pubblicazione per la "Scritti Volanti" edizione.

Si tratta di un lavoro che prende spunto da un testo di Stefano Benni, che ho affrontato in un corso di recitazione, tenuto in Alghero da Alessandro Repossi.

Di questo testo ho inizialmente compiuto una rielaborazione in mille versi, disposti in terzine dantesche; e ho, poi, chiesto sia a Benni sia alla Feltrinelli il permesso di pubblicarla in duecento copie.

Stefano Benni non ha risposto.

Feltrinelli, in un primo momento, ha essenzialmente fatto questione solo di tiratura e di "congruo compenso"; e, in seguito al mio interessamento della tiratura minima richiesta e del relativo compenso, la stessa casa editrice ha risposto (via mail) così: 

"Gentile Signor Baldinu,
dopo avere valutato il vostro progetto, siamo spiacenti di comunicarle nuovamente che non siamo interessati ad accogliere la sua richiesta.

Inoltre, per un autore importante come Stefano Benni concediamo autorizzazioni a progetti che prevedano una tiratura minima di almeno 10.000 copie.
"

Giudicando scorretta e sleale la conclusione dei Feltrinelli, ho immediatamente replicato (via mail) così: 

"Stante la Vostra valutazione negativa, che appare mettere in subordine la tiratura del progetto, Vi comunico, per la Vostra parte di interesse, che esperirò altre strade e che a breve "Astaroth in terzine dantesche" sarà pubblicato."

Alla quale (non avendo avuto risposta), e dopo aver contattato (inutilmente) l'"amico" Grillo, ho fatto seguire la seguente A.R.:

RACCOMANDATA A FELTRINELLI

Nel frattempo, ho deciso di creare il nuovo testo (di 400 versi) e di procedere nel seguente modo:

Alla casa editrice Feltrinelli

senza il cui rifiuto di collaborazione

quest'altro divertimento molto probabilmente non sarebbe esistito

 

Premessa

  

L’idea di un Astaroth di stampo dantesco non poteva nascere (come per l’Iliade in terzine) che per scopi didattici; tuttavia, la presente realizzazione ha qualche aspirazione artistica, perché non traduce o rielabora un’opera di un altro autore, ma, traendo spunto da essa, ne inventa un’altra del tutto originale.

Anche qui gli scopi dichiarati si possono ridurre a due, ma il primo è diverso da quello dell’Iliade e di un mio primo lavoro su Astaroth (una rielaborazione di un testo di Stefano Benni, il cui progetto di pubblicazione da parte di Scritti Volanti è stato sottoposto all’editore Feltrinelli, che, interrogato sui diritti, ha all’inizio fatto questioni solo di “tiratura” e che poi, mettendo in subordine la tiratura di 10.000 copie, lo ha respinto senza fornire alcun’altra spiegazione).

La prima finalità del presente lavoro è, dunque, quella di dimostrare che chi è in grado di “tradurre” e “rielaborare” ha molte carte in regola per cominciare a creare e può benissimo infischiarsene (per quanto dipenda dalla propria volontà!) di chiunque gli metta i bastoni tra le ruote.

Il secondo obiettivo è quello di offrire un altro testo di facile memorizzazione e, quindi, utile anche alla recitazione (in questo caso un monologo). Perciò, in funzione proprio di una finalità teatrale, come già nell’Iliade, ho curato i segni di interpunzione.

Anche qui, inoltre, la rima ha la sola funzione di suggeritore, cioè una sorta di gobbo interno alla composizione. Così, ho ancora scelto sempre terne di parole in rima e tali che ogni sillaba tonica delle tre sia differente dalle altre due per almeno una lettera tra quelle precedenti la vocale tonica, la quale, ora (in più rispetto all’Iliade e alla rielaborazione di Astaroth), insieme alle lettere successive forma un gruppo invariato solo in una sola terna per volta (es.: luna, laguna, nessuna; lu-na, la-gu-na, nes-su-na; questo è l’unico gruppo presente che finisce in una); e ciò per evitare che rime più ridondanti distraggano l’ascolto e la comprensione, e che la ripetitività delle lettere finali rendano meno interessante l’esperimento linguistico.

Il mio primo ringraziamento (come nelle intenzioni della rielaborazione) va, nonostante tutto, a Stefano Benni, dal cui Astaroth (pubblicato nell’Universale Economica Feltrinelli in “Stefano Benni Teatro”) ho tratto spunto.

Ringrazio Alessandro Repossi, che ha molto apprezzato il mio primo progetto e che (non ne dubito!) farà altrettanto con la presente realizzazione. Se non dedico a lui quest’opera è solo perché essa nasce come risposta polemica del tutto meritata da altri. 

Chiedo anticipatamente scusa a quei sottili palati, allenati al gusto delle opere d’arte, per quanto di sgradevole potrebbero trovare in questo lavoro.

 

ASTAROTH

in terzine dantesche

Astaroth, un ex-diavolo-angelo, dopo un lungo viaggio siderale, è appena giunto sulla Terra. Si imbatte subito in un nutrito gruppo di anime (dipinte ai lati della scena) che stanno per intraprendere un volo con destinazione il luogo che egli, come funzionario, ha dovuto lasciare: Astaroth ha infatti rinunciato a un millenario compito di controllo dei trapassati e al delicatissimo incarico di assegnazione delle pene e dei premi.

 

 

 

 

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400

Ho attraversato miliardi di stelle!…

ed ecco il Sole… la Terra e la Luna !…

Guardate lì… sì… lì… proprio tra quelle

 

verdi montagne… che bella laguna!…

Ci sono i fiori… e resiste la neve!…

Non c'è più fumo… non c'è più nessuna

 

traccia di cenere!… Si alza ora un lieve

soffio di vento… che scuote le foglie

di un melo antico!… Più in là un picchio beve

 

l'acqua di gocce… il ghiaccio si scioglie!…

Ah… finalmente il canto di un grillo!…

Qui… io… Astaroth!… e chi me lo toglie

 

più dalle orecchie!… È finito l'assillo

di buoni e cattivi… e reciproche balle!…

Non giudico più!… L'eterno cavillo

 

è ora una strada tortuosa… alle spalle!…

Non più sentenze… salvezze e perdoni…

condanne e forche… in questa valle

 

nulla ristagna!… Servi e padroni

sono sicuri e non fanno domande!…

sanno già tutto alle interrogazioni!…

 

"Su non c'è nulla!… e nulla è più grande

di me!… o mi eguaglia!… e nulla c'è dopo!"…

La sofferenza… che ovunque si espande…

 

è priva di autore!… Più furbo di Esopo

sarebbe chi ne scoprisse un mandante

e lo costringesse a dirne lo scopo!…

 

Qui non c'è noia… ormai sono tante

le gioie immediate e il futuro è presente!…

nessuna rinuncia alle opere sante…

 

nessuno ha paura!… nessuno si pente!…

L'alunno è quieto… e la scuola è di classe…

no… non per pochi… assolutamente!…

 

è solo un diritto pagare le tasse!…

la scuola funziona… sì… voglio dire…

si aggiorna ogni ora… e… se si pagasse

 

per legge… nessuno potrebbe gioire…

se vuole… in ragione di quanto si impara…

versare un milione o un migliaio di lire!…

 

Sì… dico… lire!… era ormai troppo cara

la vita all'euro… quando ero un demonio…

che corse!… le anime andavano a gara!…

 

così... si è ritornati al vecchio conio!…

Sembra incredibile... ma è proprio vero!…

È stato tutto merito di… Antonio!…

 

Chi?… no!… non quello prima dell'Impero

Romano!… no!… no… un volto più vicino!…

sì… anche lui è molto battagliero…

 

però... meno!... lo chiamano Tonino!…

Ha salvato l'Italia e i suoi valori…

quando ha colto il garofano al giardino

 

di tanta gente… corrotti e corruttori!…

Fatta giustizia… è andato al governo…

ha tolto l'euro… ma l'han fatto fuori!…

 

appena in tempo l'ho visto all'inferno

mentre ne uscivo... ho udito "che ci azzecca!"…

allora gli ho mostrato il mio quaderno

 

contestando una colpa: "La sua pecca…

- gli ho ricordato - fu nell'abbandono

immotivato della toga!… Secca…

 

lo so... sentire tutto 'sto frastuono!…

ma lei era allenato alle condanne

in terra!… e ora qui le torna buono

 

quell'esercizio!… Eran ninne nanne

per lei i lamenti… e a tutte queste grida

lei presto farà il callo!… a tutte… tranne

 

una… che non resse alla sua sfida

e si schermò di piombo le cervella!…

Mi piacerebbe un po' farle da guida…

 

Ma ora devo andare… la via è quella!"!…

Così l'ho indirizzato sulle scale

presso un reparto… là… dove saltella

 

un magistrato esperto… uno che male

non ne ha mai fatto alle persone giuste…

un tipo irreprensibile… imparziale…

 

che con streghe e con maghi usò le fruste!…

Ricorderete un certo Torquemada…

che mente!… una delle più robuste!…

 

lui scopriva un demonio in ogni strada!…

Sì… Antonio… là starà nel posto giusto!…

da quelle parti cosa vuoi che accada!…

 

tutto è previsto... non saprei che gusto

qualcuno proverebbe a contrastarlo…

là non fanno ritratti o qualche busto…

 

non si primeggia… lì il primo è Carlo…

non quello che continua con Azeglio…

non mi fate inciampare!… o più non parlo!…

 

mi riferivo a un re di Spagna… o meglio…

a quello che quel nome ebbe per quinto!…

sì… un tipo che rimase sempre sveglio

 

dal giorno in cui lo avevano convinto

che non avrebbe visto più la sera…

calare sul suo regno!… ora ha un recinto

 

di un metro quadro e neanche una bandiera!…

però gli son concessi dei sigilli…

sapete chi li guarda?… o almeno spera!…

 

Voglio dei nomi!… se li sai tu… dilli!…

No... è uno solo!… ve lo dico io…

la mia voce si intona meglio ai grilli…

 

si tratta di An…tonino… oh… non il Pio!…

Non capite perché ci tiene tanto

a occupare quel posto?!… Son restio

 

a svelarvi il motivo!… come e quanto…

in Terra... a quel ruolo Antonio ambisse!…

Non so se riuscirei a spiegare il vanto

 

che ostentava un bel giorno… quando disse

di avere rifiutato quegli Interni

che gli aveva proposto un certo… Ulisse…

 

no… non proprio quello degli Inferni

di Omero o di Virgilio… un tipo astuto…

che al suo tempo formò vari governi…

 

e da calvo divenne capelluto!…

Forse… però… ricordo le parole

politiche... a sostegno del rifiuto!…

 

aspettate un momento!... un po' mi duole

ricordarle… sì un po' provo vergogna!…

non per lui… ma per chi spesso suole

 

sostenerne i valori!… ma bisogna

a questo punto che lo dica in fretta…

"Se io accetto adesso questa rogna…

 

poi c'è mia moglie a casa che mi aspetta!"…

Che politica!… così si ragiona!…

Così è pulita la mano… e perfetta!…

 

Io... ora... sento un grillo... e il sì gli suona!…

So dove andate voi… anime umane…

non correte così… qui l'aria è buona…

 

la luna è chiara e cantano le rane

in mezzo all'erba!... Finalmente posso

svelarvi tutto!… Spiriti a carovane…

 

mentre venivo qui!… e dentro un fosso

c'erano animatori di ogni sorta…

ma tra i colori non ho visto il rosso!…

 

Dopo Tonino... fuori della porta…

il pellegrino col numero due

mi ha detto che era tutta gente morta

 

suicida… "in marcia sulle tracce sue!"

ho pensato… ma quello poi ha aggiunto

"noi non andiamo dalle parti tue…

 

ognuno che tu vedi qui defunto

ha combattuto in una guerra santa…

indossa il bianco e in paradiso è assunto!…

 

non senti questa schiera come canta?!"…

"In paradiso?!… e chi ve l'ha detto?…

- gli ho replicato io - …ora vedrete quanta

 

felicità c'è qui… quanto diletto!"…

"Ma cosa dici!… - ha urlato ancora lui -

…noi siamo tutti figli di Maometto!…"…

 

"È differente allora!… - io - …io fui

là nominato giudice per Cristo…

lì hanno aule in luce e antri bui…

 

ma nessuno di voi… lì… mai si è visto!…

A voi è riservata altra dimora

felice... o un altro ambiente tristo!…

 

non solo… io so che esiste ancora

un aldilà diverso per gli Ebrei!"…

"Tre paradisi e inferni sono allora!…

 

e in fin dei conti in tutto fanno sei!…

- ne uscito lui - …quindi andiamo via?!…

avviserò tutti i parenti miei!"…

 

"Vuolsi così… - ho esclamato - …e così sia!…

chi vi ha dato… però… questo indirizzo?…

la strada per la vostra sagrestia

 

è da tutt'altra parte!"… Con un guizzo

fulmineo è intervenuto… allora… un vecchio

dai baffi ben curati: "Il ghiribizzo

 

di venire fin qui… con l'apparecchio…

vedi laggiù quella creatura alata

che se ne va veloce su uno specchio

 

di luce azzurra… è proprio una trovata

che ho avuto io!… nel nostro paradiso

non ci hanno ammesso… e ogni anima ingannata

 

di tentare un po' altrove ha poi deciso!"…

"Geniale scelta!…  Bravi… bene… bravi!"

stavo dicendo… quando… all'improvviso…

 

sono apparse tre orribili astronavi

che in un secondo han risucchiato il gruppo!…

Prevedo che nessuno se la cavi…

 

ma... se lì indaga Antonio... altro sviluppo

potrebbe avere… ora… ogni processo

lassù!… Che bello!… piove!… sono zuppo

 

fino alle zampe!… oh… no!… scusate… adesso

non sento più gli zoccoli di ariete…

ho dei bei piedi… e non sono più oppresso

 

dal peso di ali membranose!… Siete

voi ora eterni… e morti!… Io non sono… e vivo!…

Io non vi invidio… voi mi capirete…

 

qui c'è un ambiente molto comprensivo!…

Troverò qualche circolo o una scuola

tra le rose e un albero di ulivo…

 

ma ora vado… perché il mio tempo… vola!…

mi han condannato agli attimi fuggenti

per aver rivelato una… una sola

 

risoluzione tra i tanti argomenti

di un patto millenario!… Ora… tu ascolta…

tu… spirito stupito… sì… tu… senti…

 

ti dirò quando e come mi fu tolta

la carica di giudice dannato!…

Si presentò un’anima…  sconvolta…

 

di una giovane donna… in uno stato

di prostrazione… in ansia per il figlio

che viaggiava con lei… “lui si è salvato?”

 

mi domandò… e… incurante del mio artiglio…

tremava tutta… e mi faceva pena!…

implorando… cercava in me un appiglio

 

di speranza!… Di fronte a quella scena…

non le ho voluto fare un altro torto…

così le ho detto “spera e abbi piena

 

fiducia…  che tuo figlio non è morto!”…

Tanto è bastato a rompere quei patti…

perché precipitassi in questo porto

 

di gente viva!… Là son tutti fatti

i giochi… non c’è speranza e scampo

lì per chi arriva!… Tu… che ti dibatti…

 

per giungerci veloce… come il lampo…

sperando di trovarci eterna luce…

guarda un po’ me… non vedi quanto avvampo

 

di ritornare là… dove si cuce

un abito sgargiante di colori?!…

Tu… che hai vissuto bene… quanto truce

 

sarà per te quel luogo!… e presto fuori

tu vorrai ritornare… e allora invano

ti volterai!… su… va’… su… corri… muori!…

 

Va’… corri là… dove si vive sano!…

Guardami bene!… dai… che ti ricordi!…

Anche se ormai è cambiata la mia mano…

 

la mia voce è la stessa!… o forse sordi

siete voi che lasciate questo mondo?!…

Ci siamo conosciuti presso i bordi

 

di un’autostrada… o forse mi confondo?!…

ah… ecco… si trattava di una pista

adatta per il ballo e il girotondo!…

 

mi riconosci?… caro il mio esorcista?!…

Ti ho visto all’ambasciata del Brasile

con un poeta cattocomunista…

 

che ho lasciato lassù… verde di bile…

quando ha saputo che quei maledetti

francesi popolavano le file

 

di coloro che in cielo sono eletti!…

Se avessi visto come c’è rimasto!…

“Scala ventuno!”… credo che ti aspetti!…

 

Lo troverai… in un ambiente vasto…

incastrato tra donne di ogni storia…

che lo stanno forbendo in lauto pasto!…

 

Se ti sbrighi… lui avrà una moratoria

per trattare con te!… Ah… allunghi il passo!…

vedo che ti è tornata la memoria!…

 

Digli allora che io qui mi rilasso

lontano dal noioso eterno gioco

dello sputasentenze… e che qui in basso

 

preferisco restare… anche per poco!…

Con voi ora basta!… Ora il mio tempo fugge

e se ne va con lui l’eterno fuoco!…

 

L’eterno è ormai un’idea che non mi rugge…

è una merce che scarto volentieri!…

che ne faccio di ciò che non si strugge!

 

Eccoti lì… eri nei miei pensieri!…

Volevi stare su… “anche nel forno!”…

Sì… sono io… Astaroth… e solo ieri

 

ti ho ricacciato qui… a un altro giorno!…

Non ho potuto proprio fare nulla

per trattenerti là!… ma se ritorno!…

 

Beh… meglio non pensarci!… Questa culla…

di cui ti ha fatto dono il Gran Maestro…

ha delle belle ruote!… Ti trastulla

 

di più la fila in posta… o sei più destro

a girare per monti e per salite?!…

Aspetta un po’… ché mi è venuto l’estro

 

di intervenire sulle tue ferite!…

Ora ti dico… alzati e cammina!…

dai… muovi i piedi… che ora son finite

 

per te le sofferenze… Fino in Cina

dalla Sardegna tu potrai viaggiare!…

Se vuoi partire… anche ‘sta mattina!…

 

Ecco là il camion… oggi è calmo il mare!…

Ah… mi ringrazi… e non ne vuoi sapere…

Eh sì… hai ragione… han merci troppo care

 

laggiù… e ora vuoi cambiar mestiere!…

Ti offro io allora un altro investimento…

starai vicino a me giornate intere!…

 

ora puoi correre… correre nel vento!…

e non avrai più ruote sotto il culo!…

Abbi fiducia in me… e sarai contento!…

 

non ti serve la scienza di Gargiulo!…

Ascolta il grillo… canta con la rana!…

Guarda più in là… sull’erta… vedi il mulo

 

salire senza affanno?!… è già lontana

ogni fatica… e ogni dolore in guerra

si è dileguato… e l’aria intorno emana

 

un profumo di fiori…  senti… e… afferra!…

La Luna ormai tramonta dietro il monte…

lì è il confine tra il cielo e la terra!…

 

Quando penso a quel povero Caronte

che non aveva un giorno di vacanza

impegnato com’era con le conte

 

dei suoi clienti… rinchiuso in una stanza

di braci ardenti!… mentre ora all’aperto

di una notte stellata… in abbondanza…

 

io… mi godo il fresco!… Mi diverto

immaginando… ora… quale faccia

farebbe Antonio!… Sì… lui…sì… di certo

 

ha preso il posto mio!… che figuraccia…

per uno tanto esperto di diritto!…

Io scommetto che proprio non gli piaccia

 

più assegnare una pena a ogni delitto…

quando debba smistare un suo compagno

che preferisca un buio meno fitto!…

 

Penserà anche lui “che ci guadagno

a giudicar la gente ed a smistarla

in un cielo pulito o in uno stagno?!…

 

come Astaroth anch’io potrei scamparla!…

dovrei però avere il suo coraggio…

rompere il patto… e rider di chi ciarla!”…

 

Bando ai pensieri… andiamo… ora è più saggio

raggiungere al più presto la veranda

dove riposerò!… Farò un bel maggio!…

 

la sedia a dondolo si raccomanda!…

Cominciai già a sognarla dall’inizio

di questo viaggio… ancora in quella landa

 

di Belzebù… quando dal precipizio

decisi di lanciarmi e quaggiù venni!…

ne ero stato informato già da un tizio

 

che era salito a me… “Mi manda Benni!…

- mi aveva detto l’uomo - …è sulla sedia

a dondolo… e ti aspetta!”… “Che solenni

 

funzioni!… - pensai - …e che commedia!”…

Ehi… un momento… non sento più i fringuelli!…

Tacciono i grilli!… uhm… segni di inedia…

 

che strano!… Oh dio… chi sono quelli?!…

Tre e quattro… sette… più uno… fanno otto!… 

sono agguerriti più dei Feltrinelli!…

 

Un emblema di porco?!… forse Giotto

ne ha dipinto uno uguale agli Scrovegni!…

Vengono qui… presto saranno sotto

 

la mia veranda!… e tutti i miei disegni

per una vita breve tra conchiglie

andranno in fumo!… È meglio che mi ingegni

 

a far qualcosa!… forse… sì… altre briglie…

altrimenti… costoro mi imporranno!…

e… per cercare nuove meraviglie…

 

si rinnova per me un antico danno!…

Via… via!… via!… ho visto quanto basta!…

Ora so veramente come stanno

 

le cose in Terra!… so ora di che pasta

la vita è fatta!… i suoi rappresentanti

sono degni di me… sarò entusiasta

 

di accoglierli all’inferno tutti quanti!…

Devo sbrigarmi… qui fa troppo fresco!…

non voglio che qualcuno poi si vanti

 

di averla fatta franca… con Francesco!…

no… non il santo!… un presidente… un sardo!…

Sta nel reparto sette!… Appena esco

 

da qui… vado a trovarlo!… Eh sì… io ardo

dal desiderio per la sua opinione!…

non posso fare a meno del suo sguardo

 

vivo e sicuro… e di quell’espressione

a volte ingenua e furba!… Eh sì… io irradio

fiamme… come impugno il suo piccone!…

 

lo tiene sempre chiuso in un armadio!…

quando mi serve… lui non fa problemi…

mi raccomanda di chiamarlo “gladio”!…

 

Ma tu… che mi accompagni… perché tremi?!…

Io vado via… ma non ti lascio solo

con il tuo camion!… Toh… ingoia alcuni semi…

 

fan crescere le ali!… Vuoi?… Io volo

là dove c’è un sol giudice e una scranna!…

nulla è diviso… e vige un solo polo!…

 

Qui non sento più i grilli… e non mi inganna

più il canto delle rane in mezzo all’erba!…

vedo distrutta l’umile capanna

 

sul monte!… Una dimora più superba

mi attende ancora… e grandi sinfonie

intonanti una nota meno acerba!…

 

Ecco volo… voliamo… ecco le vie

diritte dello spazio!… ed ecco il vuoto

curvo… cui inenarrabili agenzie

 

disciolsero ogni nodo!… Ecco io ruoto

attorno a un buco nero e lo risucchio!…

a me il suo punto debole è più noto

 

che a Federico quello di Verrucchio!…

Sono arrivato ormai presso la cima

eterna!… e già intravedo il mucchio

 

di anime in salita… come prima

e forse anche di più son numerose…

sembrano proprio il fungo di Hiroshima!…

 

Quassù ritrovo tutte le mie cose!…

Ecco la scala che su e giù si spalma…

dal punto esatto dove il tempo esplose

 

in un boato immane!… Ecco una salma

che aspetta me… e… forse… anche i suoi guai!…

Arrivo… arrivo… gente!… arrivo!… calma!…

 

Son risalito al punto dove entrai!…

Per dir de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte

e trattare del ben ch’i’ vi trovai…

 

ho dovuto lottare con la morte…

opponendo il coraggio alla paura!…

e… pur essendo resistente e forte…

 

la scalata fin qui è stata dura!…

Ecco la via… che si era smarrita!…

Ormai son fuori della selva oscura…

 

nel mezzo… forse… di un’eterna vita!

COMMENTO A UN POST DI BEPPE GRILLO

 

  

 

 

 

   

  

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Che bel Giudizio!... sì... quanto lo adoro!


Che tu sia il Salvatore o l'Anticristo...
faccio il diavolo a quattro tutto il giorno
per leggere il tuo post!... Io non resisto

lontano più di un'ora!... e qui ritorno
ad inserire anche il mio commento
tra rossi... bianchi e neri!... In questo forno

eternamente resto e son contento!...
Sono Astaroth... dei Dèmoni Perenni!...
vivo qui in Terra... amo l'acqua e il vento!...

Un giorno mi invitò Stefano... e venni!
Oggi vedo il compagno Fidel Castro
fare i conti con Bush ed altri senni!...

che stiano per causare un gran disastro?!...
stritolando pannocchie a più non posso
per raggiungere Marte?!... o un altro astro?!...

Ci han ripensato... quel pianeta è rosso?!...
ma c'è chi vuol mandarci tutti i neri!...
"Su... Fidel... dai... attacca Bush... forza... addosso!...

prima che ti procuri altri pensieri!"!...
"Dai... Bush... prendi Fidel... tutti coloro
che danno un po' fastidio ai tuoi banchieri!"!...

Aria di guerra!... Torno al mio lavoro!

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