ANALISI DEL DOCUMENTO 27

Basterebbe rimandare a quanto già riferito in memoria per dare soluzione ai quesiti retorici dei quattro genitori. Tuttavia per maggior precisione e chiarezza affronterò questo documento nel dettaglio, come avrei potuto fare già nella data 05/11/1996, a Canonica d’Adda, se solo fossi stato convocato alla riunione dei genitori, ai quali invece l’Amministrazione ha spiegato l’assenza del docente, inventando una mia indisponibilità (prova da me esibita alla Procura della Repubblica di Bergamo).

Il primo quesito, posto a fondamento degli altri, poggia su informazioni false: basta controllare il Diario di Classe per rilevare che alla data in questione sono stati già affrontati diversi argomenti d’Italiano, Storia e Geografia.

Il secondo come mai, partendo da basi false, produce ulteriori distorsioni della verità, perché i questionari e le schede di lavoro proposte dai testi, al termine di ogni unità didattica, sono la naturale conclusione di un’attività di lavoro sia a scuola sia a casa, prima di passare ad altro argomento: il quasi mai, poi, allude a chissà quanto tempo, quando nei dodici giorni appena di lezione non ho avuto neppure il tempo sufficiente per memorizzare bene i nomi degli alunni.

I dati del terzo come mai sono chiaramente attinti dalla parte avversa, cioè dal Preside, dai suoi collaboratori e da alcuni alunni coinvolti nell’azione mobbizzante con comportamenti di rallentamento, disturbo e boicottaggio delle attività didattiche e del lavoro di programmazione, con cui ho inteso sensibilizzare la classe (come già esposto in memoria).

Al quarto quesito, che trova risposta al punto precedente, oppongo: come mai la programmazione del laboratorio artistico proposta dalla prof. Tinaglia è stata redatta, su incarico della stessa collega, dall’alunna Fabiana Sanfilippo?

Il quinto come mai, si fonda su dati imprecisi e generici, che bastano in ogni modo a contraddire quelli del secondo.

Il sesto come mai è la conseguenza di un preciso piano del prof. Piantoni che mi ha fatto riconsegnare la scacchiera da un bidello perché la tenessi in classe: non deve essere stato difficile suggerire ad alcuni alunni di insistere per giocare, dopo che la sua vice, la prof. Pezzani li aveva insultati con gli epiteti di buzzurri e pecorai.

Settimo: soltanto il Preside poteva permettere e autorizzare una cosa simile.

Ottavo: non c’è nulla di male! Gli schiamazzi, poi, sono contraddetti dagli applausi: ciò può significare che alcuni alunni aderivano al “Partito del Preside”, mentre altri erano già affascinati dal P.M.I..

Nono: nessuna riparazione, solo prontezza di spirito per sventare un’altra trappola del prof. Piantoni. Riguardo al film Schindler’s List, lo stesso autore ne ha negato la visione ai propri figli ancora adolescenti (come annunciato alla prima in T.V. del 2 giugno 1997).   

Decimo: a questo ho risposto nella lezione lettere e documenti del 4 novembre; ad esso, più di tutti, sarebbe stato meglio replicare in faccia ai genitori, dal vivo.

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